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domenica 30 giugno 2013

Eppur si muove...(da Redattore Sociale)

Cittadinanza. M5stelle: ''Ecco la nostra proposta per uno ius soli temperato''

I deputati Sorial e Dadone spiegano il loro disegno di legge per la riforma della legge 91. E assicurano: “Proposta condivisa da tutto il movimento e non in contraddizione con le parole di Grillo”. Ma il leader aveva scatenato polemiche chiedendo un referendum

28 giugno 2013
ROMA– Uno ius soli temperato, che si basa sul requisito della residenza legale dei genitori e recepisce in parte anche l’idea di uno ius culturae. L’ultima proposta depositata alla Camera sulla riforma della legge sulla cittadinanza, porta la firma di due deputati del Movimento 5 stelle Girgis Sorial e Fabiana Dadone ma, assicurano i due parlamentari, è “una proposta condivisa da tutto il Movimento” e non in contraddizione con le idee espresse sul suo blog da Beppe Grillo. Intanto proprio ieri in commissione Affari costituzionali è entrata nel vivo la discussione sulla riforma della legge n. 91 del 92, “in un clima disteso e di collaborazione che fa ben sperare per un esito positivo” racconta Dadone.
Nello specifico la proposta a cinquestelle prevede che siano considerati cittadini italiani i bambini nati in Italia da genitori legalmente residenti da almeno 3 anni. Per i minori che arrivano dopo la nascita, invece, se sono al di sotto dei 5 anni è prevista la conclusione del ciclo scolastico primario, al di sotto dei dieci anni devono aver frequentato le elementari e le medie, mentre al di sotto dei 18 si devono concludere le medie e le superiori o un istituto professionale.
“Abbiamo depositato questa proposta perché riteniamo che non si possa più parlare solo di ius soli e ius sanguinis ma si deve aprire la discussione sul diritto alla cittadinanza in funzione di alcuni requisiti –spiega Sorial -. Il nostro ragionamento si basa su due aspetti: l’ integrazione del genitore da un lato e il percorso scolastico dall’altro. Abbiamo voluto così sottolineare come la scuola pubblica italiana, tra le migliori in Europa, sia un veicolo per essere considerati cittadini. Ma anche per tutelare questi bambini, in particolare quelli di alcune etnie, che nonostante l’obbligo scolastico fino a 16 anni vengono tenuti in casa o mandati a lavorare prima del tempo”. Per Sorial, nato in Italia da genitori egiziani, portare alla Camera questa proposta di riforma è particolarmente importante: “Per esperienza personale so bene che questi temi vengono portati all’attenzione dell’opinione pubblica solo in campagna elettorale, per mobilitare voti. E questo fa malissimo, lo dico soprattutto da cittadino –aggiunge – siamo, invece in un momento storico in cui questa riforma va fatta seriamente. Il ragionamento che non si può limitare solo alla cittadinanza italiana perché siamo in un contesto europeo. Si dovrebbe pensare a un diritto cittadinanza uguale per tutti i paesi, a una legislazione univoca che porta con sé conseguenze anche sull’immigrazione”.
 Nel maggio scorso aveva fatto molto discutere un post sul blog di Beppe Grillo in cui il leader del movimento chiedeva un referendum per modificare la norma perché “una decisione che può cambiare nel tempo la geografia del Paese non può essere lasciata a un gruppetto di parlamentari e di politici in campagna elettorale permanente” tuonavaGrillo. “La nostra proposta non è in contraddizione con le parole di Grillo –spiega Sorial –. Nel suo post si riferiva allo ius soli puro, che non esiste in Europa e non può essere introdotto neanche in Italia. Il nostro è, invece, un discorso più ampio di diritto alla cittadinanza, ed è volto a tutelare l’infanzia”.
Anche Fabiana Dadone spiega che la proposta, nonostante porti la firma di due soli parlamentari, è condivisa da tutto il Movimento 5 stelle. “Siamo determinati a portare fino in fondo la nostra proposta –aggiunge – nel primo giorno di discussione abbiamo ricevuto segnali di apertura e interesse anche dalle altre forze politiche. Il clima è sereno e credo che per la riforma si arrivi a un esito positivo. Ma l’ago della bilancia resta il Pdl, da sempre su posizioni più rigide”. (ec)

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