Io ero molto curiosa di conoscere una scrittrice vera.
Abbiamo parlato di tante cose. Ho capito che Valeria ama ogni lato della vita e
creare i ponti tra le persone. Valeria mi ha lasciato da leggere il suo libro
"Valigie". Leggendo questo libro ho scoperto che V.Mancini capisce
benissimo i problemi dei migranti, perché presentando venticinque racconti crea
empatia tra il lettore e ogni protagonista-viaggiatrice, “donna-Atlante” in
grado di sorreggere con grazia e consapevolezza un mondo in continua
evoluzione. Le protagoniste dei racconti, pazienti o determinate, con le loro
voci diverse e penetranti, spiegano i motivi per cui sono andati all'estero a
cercare i soldi per mantenere le famiglie.
Valeria scrive queste storie chiaramente molto emozionata
come una di noi. Leggendo le storie di queste donne io ricordavo anche la
mia...
Quando partiamo per lavorare all'estero diventiamo simili
a una barca a vela che sa qual è
la sua partenza ma non sa il suo arrivo, sa la sua direzione, ma non sa
sicuramente se arriverà lì...
Le persone che non hanno i visti per entrare in Italia
sono molto timorose di tutto, la loro anima è piena d'angoscia, perché arrivano
nel deserto dove non le aiuterà nessuno: sei una clandestina.... In questa
situazione durante il viaggio preferiscono stare zitte, congedandosi dalla
propria patria, dai loro familiari. Negli spaventati occhi delle donne si
vedono le paure, le disgrazie, le disperazioni.
Noi siamo simili agli uccelli che vogliono volare
desiderando di tornare alla loro casa, però non possono: la via del ritorno
al nostro paese senza i soldi non esiste più...
Vi raccomando di leggere questo libro perché vale
la pena! Il libro si è classificato al primo posto per la sezione Narrativa
nella IV edizione 2010 del Premio letterario "Città di
Castello".
Ora Valeria Mancini raccoglie le storie di altre donne
straniere con la collaborazione della nostra associazione. Speriamo di leggere
questo nuovo libro il più presto possibile!
Svitlana
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